中国

Reportage, recensioni e fotografie della scena artistica e musicale cinese: è questo ciò che troverete nel mio blog. Perchè la Cina non è solo il colosso mondiale di cui tutti oggi parlano, ma qualcosa di più: un coro di piccole voci che aspettano solo di essere ascoltate.

venerdì 22 febbraio 2013

CINA: PARTE 3

CIò CHE RESTA DEGLI HUTONG PECHINESI....

Ed eccomi di nuovo quì, nella tanto amata quanto inquinata Pechino. Per il terzo anno consecutivo mi ritrovo a fare i conti con il caos pechinese. Spesso mi domando cosa mi attrae di questa città, in realtà non lo so nemmeno io...Ciò che so di certo è che quì mi trovo più che bene.
A dir la verità, l'arrivo è stato un pò turbolento: quest'anno ho avuto la brillante idea di prendere un appartamento e di vivere fuori l'università che frequento. Ma quanto costano gli appartamenti a Pechino???? è da suicidio! Io mi domando: un cinese medio, con il suo stipendio, come fa a pagare un appartamento che costa quanto ciò che guadagna???? Pechino è la città delle contraddizioni, riesci a pranzare in un ristorante anche con 2-3 euro, ma arrivi a spendere di affitto per 4 mesi 1500 euro...e non crediate chissà di quali appartamenti stiamo parlando: il bagno è quello che è, la cucina un pò meglio, ciò che si salva è la stanza. E la lotta continua con le famose blatte pechinesi??? Lasciamo stare... Nonostante tutto sono contenta della scelta che ho fatto. Quest'anno mi sento di far parte veramente di questà realtà totalmente diversa da quella italiana.
Trovandomi da sola i primi giorni e non sapendo come passare la giornata, decisi di fare un giro negli hutong cinesi, nella zona di Gulou Dajie per poi passeggiare in una delle zone più affolate di turisti: Nanluo Guxiang. Non appena sono arrivata in questi Hutong, mi sono resa conto di come la vecchia Cina venga man mano distrutta: hutong demoliti, ovunque avvisi di demolizione.

 Mi domando perchè... Forse per fare spazio ad un altro dei tanti palazzi da trenta piani? Forse per dimostrare quanto la Cina sia cresciuta economicamente? Forse per far capire quanto stia diventando una grande potenza, tanto che tra poco ce lo metterà nel di dietro? Tutto questo già lo sappiamo, non abbiamo bisogno di ulteriori dimostrazioni. E poi mi domando: non si rendono conto che questi hutong sono un'attrattiva per i turisti, forse è una delle cose più belle e caratteristiche da vedere a Pechino. è una di quelle cose che ti fa pensare: "Cazzo, come è diverso il mondo!" Pian piano i paesi stanno diventando tutti uguali e quando sarà così, che gusto c'è a viaggiare...





domenica 3 febbraio 2013

Ai Weiwei (II): documentario della BBC

BBC:艾未未专题纪录片(Ai Weiwei, Without Fear or Favor) 

 Qui di seguito troverete un altro documentario sull'artista Ai Weiwei per capire meglio la sua attività artistica, la sua linea "ideologica"e il background da cui nasce la sua controversa arte.

 

 

 

 

 

 

 

sabato 2 febbraio 2013

Interview with Ai Weiwei

心灵的牧场:艾未未谈网络、艺术与公民问责(50分钟完整版) 
 

 

Intervista con Ai Weiwei del 1 Aprile 2010.
Ai Weiwei parla di Internet, Arte e Responsabilita Civile
 
Per tutti coloro che sono interessati, qui di seguito il l'intervista completa


Tesi di Laurea: Luci e Ombre nell'opera di Zhang Xiaogang



Legami di sangue: Compagno, No. 120


Legami di sangue: Compagno,  No.120
                     Olio su tela
                     190x150cm
                     1998

市场人士普遍认为,2004 年、2005 年,是中国当代艺术市场启动并开始火爆的时期,很多作品价格成倍上涨。领军人物张晓刚见证并参与了其间一次又一次的奇迹创造。一个令人咋舌的案例是,1998 年张晓刚以2000 美元卖给画廊的《同志120 号》,新世纪初卖到了4 万美元,2006年苏富比春拍的价位是97.92 万美元。张晓刚的第一反应是这世界疯了。
I mercanti d’arte in genere ritengono che gli anni 2004-2005 rappresentino l’inizio del fiorire del mercato dell’arte, in cui il prezzo di molte opere è raddoppiato. Zhang Xiaogang leader di questo movimento è stato testimone e partecipe della realizzazione di questo miracolo. Un caso che fa rimanere di stucco è il dipinto  “Compagni No. 120” venduto ad una galleria nel 1998 per $ 2000 nel, all’inizio del nuovo secolo a $ 40.000, nel 2006 all’asta Sotheby’s il prezzo salta a $ 979.200. La prima reazione di Zhang Xiaogang è stata: “Questo mondo è impazzito.

Le differenti valutazioni del dipinto riflettono pienamente il particolare percorso artistico e professionale di Zhang Xiaogang, quello stesso tragitto tortuoso che lo ha portato all’inaspettato successo. E’ sorprendente vedere come un’opera possa essere valutata a prezzi così diversi nell’arco di nemmeno dieci anni. Legami di sangue: Compagno, No. 120 non rappresenta un record per l’artista, ma la storia legata a questo quadro ci permette di osservare quelli che sono i meccanismi, forse incomprensibili, del mercato dell’arte che hanno coinvolto l’artista cinese. Alla ricerca di una spiegazione plausibile a questo fenomeno, c’è chi pensa che al di là di una possibile moda o tendenza, ci sia la tipica necessità del mondo globalizzato di esplorare nuove aree geografiche e questa volta è capitato alla Cina.

Legami di sangue: la Grande Famiglia, No.2


 Legami di sangue: la Grande Famiglia, No. 2
            Olio su tela
            230x180cm
            1995

E’ il 1 dicembre 2008: dopo che il regista Oliver Stone ha rinunciato a Legami di sangue: la Grande Famiglia, No. 2 (Xuèyuán: Dà jiātíng, 2 hào; 血缘: 大家庭, 2 ) della sua prestigiosa collezione d’arte cinese, l’opera è stata venduta da Christie’s per 2.642.000 euro, nel corso dell’Asian Contemporary Art Evening and Day Sale di Hong Kong.
Questo ritratto del 1995 esprime ciò che Zhang Xiaogang considera tipico della sua cultura d’origine: attraverso l’uniformità di questa famiglia, l’artista riesamina i significati simbolici dei ritratti e delle situazioni che essi rappresentano. L’opera mostra la tipica famiglia cinese: alla destra e alla sinistra della composizione troviamo un padre e una madre contrassegnati da varie tonalità di grigio, mentre al centro spicca in forti tinte gialle il volto di un neonato.
E’ quello stesso bambino ad attirare lo sguardo di chi osserva il dipinto: tale figura si presenta per metà vestita, per metà nuda e i suoi genitali sono messi in risalto dalle stesse tinte che ne caratterizzano il volto. Perché questa scelta stilistica? Qual era l’intento dell’autore? Il significato è sempre lo stesso: l’individualità e la collettività, la vita privata e la vita pubblica. Il privato rappresentato dalle denudate parti del corpo e il pubblico costituito dai neri vestiti molto simili a quelli dei genitori. L’individualità si presenta in maniera più velata anche negli altri due personaggi. Si osservino attentamente i genitori: i volti simili, la stessa forma e lunghezza delle sopracciglia così come la stessa forma del naso e della bocca fanno di loro una sorta di cloni, i loro vestiti sembrano essere gli stessi, ma cloni non sono poiché il taglio di capelli e gli occhiali da vista ci fanno intendere come queste siano due persone diverse con delle proprie peculiarità. Tutte e tre le figure hanno sul proprio volto delle macchie di luce, sono questi simboli e cicatrici della storia, mentre l’intero quadro è caratterizzato da un filo rosso: il legame di sangue che unisce ogni membro ad un famiglia più grande.  Ci troviamo di fronte a figure dipinte attraverso il filtro della memoria, i cui volti sono specchio delle loro anime.
Come gran parte delle opere di Zhang Xiaogang, anche a questa è stata attribuita un’interpretazione diversa rispetto a quella dichiarata dall’artista: la composizione di famiglie costituite da tre membri è stata associata ad una più profonda critica nei confronti della legge del figlio unico, emanata nel 1979 da Deng Xiaoping con lo scopo di arrestare la crescita demografica. Secondo le dichiarazioni dell’artista manca totalmente questo tipo di critica: questi volti della memoria hanno lo scopo di evidenziare un momento della storia in cui l’individualità e la creatività di ogni singolo cinese sono state rimpiazzate da un’utopica collettività.